6.7.11

Copa América primo turno: Girone C

Abbiamo concluso dicendo che questa è la Copa América delle sorprese, e non ci sbagliavamo: l'Argentina ed il Brasile, le principali favorite per il titolo, sono state fermate da due squadre che già assaporerebbero il fatto di passare il girone eliminatorio (Bolivia e Venezuela), con tutto il rispetto per le nazionali in esame. Fermate sul pareggio. Ma soprattutto non hanno mai dimostrato una vera supremazia sul campo. Bene, ora tocca all'Uruguay, altra big, che dovrà vedersela con la squadra forse più inaspettata del torneo: il Perù. E chissà se la storia si ripeterà; inoltre, l'altra sfida in programma e che promette grande spettacolo è Cile-Messico. Il Cile di Sanchez ed Isla contro un Messico under-23. Esatto, perché la rappresentativa messicana, come quella della Costa Rica, dovrà disputare la competizione con giocatori al disotto dei 23 anni, dato che gli altri "grandi" saranno impegnati nella Gold Cup organizzata dalla CONCACAF. Partiamo con il match che vedrà impegnate Uruguay e Perù. La partita nei primi venti minuti è caratterizzata da uno sterile tentativo uruguaiano di tenere il possesso del gioco e del campo, di dominare, ma gli avversari si oppongono. Dobbiamo aspettare la metà del primo tempo per la prima conclusione pericolosa: Suarez arriva al limite dell'area e tira, ma la sfera esce a lato rispetto alla porta difesa dal portiere peruviano, non di molto. E' però il Perù a passare inaspettatamente in vantaggio: poco dopo, infatti, lancio splendido di Guevara in profondità, che pesca Guerrero in posizione regolare, dimenticato completamente dai difensori; la punta dell'Amburgo controlla bene, va in area, mette a sedere Muslera e insacca a porta vuota. E' 1-0. La risposta della "Celeste" non si fa attendere, anche un po' timida: un colpo di testa di Lugano e due tiri pericolosi di Forlan svegliano l'Uruguay; uno di questi è la punizione calciata splendidamente al 42' dalla'attaccante madrileno, sponda Atletico, ma respinta dall'attento portiere. Quando mancano solo 20 secondi alla fine del minuto di recupero arriva il meritato pareggio: Lodeiro fa un buon lavoro e serve una palla splendida a Suarez, che di fronte alla porta la lascia scorrere e poi imbuca in rete di piattone. Nella ripresa l'Uruguay è più accesa, anche se è il Perù ad avere la prima opportunità: ci prova Advincula in contropiede, ma para Muslera. Clamorosa palla-gol a metà del secondo tempo per gli uruguaiani: errore difensivo, quindi Suarez ne approfitta per mandare in porta Forlan: il centravanti calcia di sinistro alle stelle da buona posizione, divorandosi il possibile 1-2. La reazione peruviana è affidata a Guerrero, che arriva al vertice dell'area e poi scarica dietro per il neo entrato Vargas, ma il mancino del giocatore della Fiorentina è a poco dal palo. Nel finale ancora il Perù sbaglia incredibilmente l'occasione del vantaggio: al 90' traversone dalla sinistra di Vargas per Guerrero, che in tuffo di testa dal vertice dell'area piccola la prende malissimo e la manda sul fondo. Termina 1-1, e si conferma il fatto: nessuna delle tre grandi (Argentina, Brasile, Uruguay) è riuscita a sbarazzarsi di una squadra sicuramente non alla sua altezza, anzi; a parte i verdeoro l'Argentina e la Celeste hanno rischiato di perdere, andando sotto per 1-0, ma poi recuperando il risultato sull'1-1. Vediamo ora cosa è successo nella sfida Cile-Messico. Anche qui si diceva: "Per il Cile sarà quasi un allenamento, visto che il Messico ha gli under-23" oppure "Con giocatori come Sanchez per il Cile sarà una scampagnata, da pendere alla leggera, essendo una favorita per il titolo". Purtroppo però, i cileni la prendono forse troppo alla leggera. Convinti in modo eccessivo della propria superiorità, sprecano un'occasione dopo l'altra, come a pensare che prima o poi arriverà il gol. Già dopo 5 minuti Alexis Sanchez tira fuori davanti al portiere, e questa è la palla-gol migliore, prima di altre meno nitide buttate alle ortiche. Ci prova anche il giovane Messico, che al 18' prova con Giovanni Dos Santos: Contreras salva con una scivolata pericolosa ma efficace. Il portiere messicano Michel non si lascia sfuggire nulla, essendo sempre pronto all'intervento e ad uscire, come quando al 29' prova il pallonetto Suazo, dopo una sua uscita kamikaze, ma l'estremo difensore blocca. La beffa al 41': punizione innocua a metà campo del Messico, che poi va al cross con Dos Santos. Un mezzo rimpallo favorisce lo stacco di Araujo, che segna in qualche modo l'1-0 del vantaggio messicano. Difesa cilena ferma, come ad esempio anche il portiere Bravo, che viene uccellato in maniera incredibile. Nella ripresa scende in campo un Cile quasi scioccato dallo svantaggio, fischiato e producente gioco lezioso. Suazo è spento, sciupa tutto, non importa quanto vicino alla pota si trovi, è uguale. Il Messico comincia a dominare tranquillo, ma commette lo stesso errore del Cile. Tutto comincia con un cambio cileno: esce Beausejour, per far spazio a Paredes. Non che il neo entrato abbia fatto chissà che, anzi. Però il suo ingresso in campo coincide con la rinascita del Cile. Mentre i centroamericani diventano sempre più superbi dell'1-0, il Cile piano piano comincia a prendere in mano il pallino del gioco. Le azioni offensive si fanno frequenti, e comunque gli uomini allenati da Tena non si svegliano, almeno fino alla doccia fredda. Al 67' corner dalla destra, un rimpallo ed ecco il pareggio: è proprio Paredes a spingerla dentro di punta da un passo. Ok, ma la sveglia non suona ancora. Dobbiamo attendere il 73': stesso calcio d'angolo, sul primo palo si eleva altissimo Vidal, uomo di mercato caldissimo in questi giorni, che di testa la angola sotto l'incrocio dei pali, per l'1-2 in poco più di 5 minuti. Il Messico suona il campanello d'allarme, si sveglia da un sogno troppo bello, ma è anche troppo tardi. Il Cile domina, ma le sorprese non sono finite. Al 90' gli uomini in maglia rossa si fanno ancora sorprendere all'interno dell'area, rischiando di farsi fare la rete del 2-2: Pacheco viene lasciato tutto solo di concludere, ma in qualche modo la sfera va in corner. Non c'è più tempo, vince il Cile 2-1 in rimonta, superbo e poi costretto a rincorrere, come del resto ha fatto anche il Messico. E poteva essere punito anche in modo peggiore... Quindi, nel Girone C abbiamo visto sicuramente più gol di quanti ce ne siano stati prima, per un complessivo di 8 reti in 6 gare. La Copa América comincia a farsi più interessante, mentre già si ripreparano le squadre per la seconda partita del girone eliminatorio. La classifica del Gruppo C: Cile 3, Uruguay e Perù 1, Messico 0, ovviamente. La competizione è ancora lunga, e la Copa delle sorprese è appena iniziata... !!!

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