17.8.11

Play-off Champions League andata: Arsenal-Udinese

E' questa la partita che tutta Udine aspetta da ormai la fine del campionato. La partita che deciderà se ci sono le carte in regola per provarci, per andare avanti, o se è stata solo un'illusione, un sogno durato poco. Ma l'Udinese non ci sta, sfida all'Emirates Stadium l'Arsenal di Wenger, nella gara d'andata dei play-off della Champions League 2011-2012. Il ritorno si giocherà in casa dei bianconeri, al Friuli. L'Udinese crede nell'impresa, o almeno punta a limitare i danni in vista del ritorno. Wenger sceglie un 4-2-3-1 per la squadra londinese: Szczesny in porta, Sagna, Gibbs, Koscielny e Vermaelen in difesa; il solito Song e l'erede di Cesc Fabregas, Ramsey, come coppia mediana, dietro a l'unica punta Chamack c'è il tridente Gervinho-Rosicky-Walcott. Ecco invece la formazione schierata da Guidolin, un 4-5-1. Handanovic tra i pali, come centrali difensivi troviamo Benatia e Danilo, sulle fasce Neuton e Ekstrand. Badù sosta davanti alla retroguardia come compito di muro fisico e compatto, Asamoah e Pinzi leggermente più esterni ad esso. Isla e Armero come esterni per sfruttare in velocità le ripartenze, ed il solito Di Natale davanti per buttarla dentro. L'Udinese torna in Champions dopo tanti e lunghi 6 anni, e si fa subito tradire dalla eccelsa emozione: al 4' è Walcott a firmare il gol dell'1-0, del vantaggio dell'Arsenal. Cross dalla destra di Ramsey, tutto solo l'inglese che appoggia in rete da un passo, con Handanovic incolpevole. Possiamo assistere ad un match divertente, con belle azione, le squadre ci provano e non si abbandonano ai tatticismi. Dopo un quarto d'ora circa è Antonio Di Natale a far tremare la porta di Szczesny, con una splendida punizione che s'infrange sulla traversa. I friulani sono in gara e ci provano, ma le scorribande di Theo Walcott non fanno sicuramente piacere, con l'autore del gol che prova a trovare la doppietta, ma l'estremo difensore sloveno para. La squadra di Guidolin avrebbe meritato il gol già alla fine del primo tempo, quando Badù recupera palla dopo un calcio d'angolo dei Gunners: la passa ad Armero, che sfrutta la sua incredibile velocità per saltarne tre ed involarsi in area, ma poi, dopo tutto il campo fatto in corsa palla al piede, non ha al lucidità necessaria per infilare l'1-1. La ripresa è quasi tutta di marca friulana. L'Udinese cerca un gol che aiuterebbe eccome al ritorno, sottomette l'Arsenal e costringe gli inglesi a contropiedi per rendersi pericolosi. Di fatto, è Djourou (difensore dei Gunners appena entrato) che salva in due occasioni, sulle conclusioni di Totò Di Natale e Mauricio Isla. Proprio il cileno ci riprova al 60', ma non inquadra lo specchio della porta. Sta diventando un assedio quello della squadra di Udine, che continua ad attaccare senza segnare, però, che è la cosa più importante a dirla tutta. Al 66' un gran tiro di Armero sorvola di pochissimo la traversa. Un'altra opportunità è per Di Natale, che cerca la magia su punizione, ma Szczesny è insuperabile e mette in corner. Uno dei peggiori della squadra di Wenger è Gervinho, il neo-acquisto, che sicuramente non si sarà messo in buona luce di fronte ai propri tifosi. Proprio lui però, consente alla propria squadra di rifiatare un po', si procura un calcio d'angolo prezioso. A dieci dal termine è Giampiero Pinzi a sfiorare l'incrocio dei pali con un gran tiro dopo una percussione centrale. Gervinho, che sembra improvvisamente risvegliato, prova a farsi perdonare cercando il 2-0, ma Ekstrand salva con un intervento magistrale. Il vero pericolo però, la formazione friulana la corre al 90', quando un'altra percussione di Gervinho mette paura: pallone poi allargato per Walcott, che di destro e di prima intenzione calcia a botta sicura da due passi, pallone girato sul secondo palo: Handanovic compie il miracolo stratosferico con la punta delle dita e regala speranza all'Udinese. Finisce così, 1-0 per l'Arsenal, decide Walcott. La squadra italiana può ancora crederci, l'1-0 non è un risultato difficilissimo, anzi, la speranza è di rivedere l'Udinese vista all'Emirates, soltanto un po' più cinica nel finalizzare le azioni da gol. C'è anche un po' di rabbia, per tutte le palle-gol mancate.

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