30.3.12

Champions League 2011/2012, partite d'andata quarti di finale: Milan-Barcellona 0-0. L'analisi

Messi e Ibra, gli opposti non si attraggono
Nessuno lo aveva pronosticato, alcuni, specialmente i catalani, non ci credono ancora. Il Milan è riuscito nell'impresa ciclopica di bloccare sul risultato di 0-0 la corazzata Barça.
Infatti, la partita valida per i quarti di finale dell'edizione in corso della Champions League, disputata in un San Siro al gran completo, termina sul pari a reti inviolate. La squadra più titolata al mondo (il Milan) contro la più forte e aspirante più titolata (il Barcellona). Un punteggio bugiardo, perché le occasioni ci sono state eccome per entrambe le squadre (poteva venirne fuori un 1-1 o 2-2), eppure un Barcellona che, sì ha dominato in lungo e in largo, però non ha saputo incidere, una prestazione opaca la sua, non è riuscito ad andare in goal e ciò non accadeva in gare internazionali dal Novembe 2009 (in Russia col Rubin Kazan), in mezzo ben 92 le reti degli spagnoli. Un Milan "all'italiana", ed era tempo che non giocava così, con i rossoneri barricati in difesa per tutto il match, ad arginare i terribili attacchi del Barça, pericoloso sempre e comunque.
Allegri puntava decisamente a non prendere goal e ripartire rapidamente in attacco innescando il faro Ibra e i dinamici Robinho, Boateng, senza scordarci Emanuelson e la rivelazione El Shaarawy. Obiettivo raggiunto solo a metà, difatti non segnano i fenomeni blaugrana, ma neppure i diavoli. 50%, come le chance di qualificazione milanista secondo il sempreverde Seedorf. I ragazzi di Pep (Guardiola) sono rimasti a tratti sbalorditi dall'efficacia dell'invalicabile linea difensiva milanista, attentissima (Nesta e Ambrosini una spanna sopra di tutti) ed espertissima (forse anche troppo). Il Barcellona non vince e non convince, nervoso e incapace di capitalizzare al meglio il gioco creato. Le magie di Messi sono limitate al minimo sindacale e la Pulce costretta ad andare fino a centrocampo per prendere la palla e a giocare spesso spalle alla porta, subendo delle asfissianti marcature ad uomo. Idem per Iniesta, solo Xavi si salva e va spesso, ma in modo inconcludente, al tiro.
Ora è ovvio che sarà decisivo il ritorno, il Milan si qualifica naturalmente con una vittoria oppure grazie ad un pareggio con goal. Il Milan potrebbe recuperare qualcuno dall'infermeria e schierare qualcosa di simile alla formazione tipo, ma molti temono che potrebbe non bastare per uscire indenni dal Camp Nou, dove il Barcellona presenta un ruolino di marcia impressionante ed, elemento da non sottovalutare, vorrà riscattarsi, dopo la batosta (eh sì, per loro è un duro colpo) presa a San Siro. Un pareggio amaro, una battuta d'arresto giunta inaspettatamente al culmine dell'apparentemente infinita cavalcata catalana. Per il Milan, comunque finirà, sarà un successo, ma i blaugrana mercoledì non sono stati i soliti marziani e anzi sono parsi spesso in difficoltà di fronte all'ottima difesa schierata da Allegri. Serve la partita della vita, ma sognare, come è ben noto, non costa nulla. Basta non incontrare un bagarino milanese, altrimenti son dolori.

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