3.5.12

Champions League 2011/2012, partite di ritorno semifinali: Barcellona-Chelsea

Messi deluso, uno spettacolo più unico che raro
Dopo la deludente sconfitta per 1-0 dell'andata, il Barcellona di Josep Guardiola cerca di ribaltare la situazione davanti al proprio pubblico, quello del Camp Nou. Il Chelsea di Roberto Di Matteo, invece, cercherà una partita tutto catenaccio, con la speranza di difendere il risultato di Stamford Bridge. Il Barça inizia forte e macina il suo solito bel gioco in attacco, contro un Chelsea che in qualche modo tenta di sventare le azioni avversarie: al 3' uno-due splendido tra Sanchez e Messi, La Pulce penetra in area sulla destra e calcia, palla con un brivido sull'esterno della rete. In altre occasioni i Blues si salvano in extremis, riuscendo anche ad affacciarsi davanti per la prima volta al 17': lancio lungo per Didier Drogba (suo il gol decisivo dell'andata), esce con i pugni Victor Valdes che lo anticipa travolgendo il centravanti ivoriano ed il compagno di squadra Piqué; il difensore spagnolo decide di rimanere in campo seppur frastornato dalla botta, ma in successione sarà costretto ad uscire.
La palla-gol più clamorosa per i catalani arriva al 19', quando un'azione da manuale del calcio tra Sanchez, Fabregas e Messi lancia a tu per tu con Cech proprio l'argentino, che però gli spara addosso di mancino da posizione favorevole. Verso la metà di primo tempo squillo dei londinesi con il solito Drogba, che sguscia via a Piqué (un attimo prima che quest'ultimo esca) sulla sinistra, si accentra e cerca il tiro da posizione impossibile, palla infatti fuori. L'assedio dei Campioni d'Europa si concretizza finalmente e meritatamente al 35': il giovane Cuenca se ne va sulla sinistra, pallone appoggiato in mezzo per Sergio Busquets, che a porta spalancata lo ribadisce dentro per l'1-0. A segno proprio il mediano, che all'andata si era divorato un gol pazzesco all'ultimo di recupero. Così si andrebbe ai supplementari, passano due minuti ed al 37' si fa buio pesto per la formazione di Di Matteo: il capitano John Terry commette una sciocchezza imperdonabile dando una ginocchiata gratuita, a palla lontana e da dietro ad Alexis Sanchez, inevitabile il provvedimento del direttore di gara che estrae il cartellino rosso. Chelsea in 10 e sotto di un gol. Il dominio azulgrana continua, tanto che al 43' arriva il raddoppio spagnolo: contropiede perfetto con Messi che imbecca in maniera magistrale Iniesta in area di rigore, "L'Illusionista" batte di piatto il portiere Cech e realizza la rete del 2-0. Sembra finita, sembra tutto troppo facile per la squadra di Guardiola: non è così, perché inspiegabilmente ed inconcepibilmente, nel recupero, segnano gli inglesi. Pur sotto di due reti e di un uomo, sotto la bolgia del Camp Nou, in mezzo al dominio del Barcellona e senza aver costruito nessuna opportunità veramente pericolosa, il Chelsea accorcia con Ramires; con l'assenza di Terry l'anima della squadra è Frank Lampard, che da grande campione quale è e con la sua grande tecnica trova la forza e lo spazio giusto per il filtrante a Ramires, il brasiliano beffa l'estremo difensore con un pallonetto meraviglioso. E' 2-1, e così passerebbe il Chelsea, in virtù dei centri siglati in trasferta. Nella ripresa il Barça inizia a mille all'ora, tanto che al 48' ha già un'opportunità clamorosa: l'arbitro concede un calcio di rigore ai padroni di casa, dagli undici metri va Lionel Messi, Cech è spiazzato ma la sfera si stampa sulla traversa. Incredibile come il Pallone d'Oro faccia fatica in queste due semifinali a rendersi decisivo, continua la maledizione dei legni per il Barcellona. Il penalty sbagliato non fa demordere i blaugrana, che al 54' vanno vicini al tris con il colpo di testa del "Nino Maravilla" Sanchez su cross del solito Daniel Alves, ma niente da fare. Il Chelsea intanto consolida la sua filosofia di gioco in questo incontro: tutti dietro. L'unico guizzo in mezzo al mare di occasioni spagnole è dell'immenso e strepitoso Drogba, che si dimostra anche in questa sera molto difficile uno degli attaccanti più forti in circolazione: grande giocata a centrocampo e conclusione da lontanissimo, vola in tuffo Valdes a togliere il pallone dalla porta. Con il passare dei minuti i Blues rinunciano pure ad offendere, si intensifica invece l'attacco catalano che però non trova particolari sbocchi se non in tiri dalla distanza: ci prova anche Mascherano, che dopo un paio di dribbling calcia di potenza e trova l'ennesima parata di Peter Cech. La palla-gol più ghiotta arriva però all'84': il Barcellona è sfortunatissimo, Leo Messi si destreggia al limite dell'area e conclude di mancino, palla ANCORA sul palo. C'è un vetro invisibile sulla porta del portiere ceco. Il calcio è una cosa incomprensibile, imprevedibile, semplicemente strana: al 91' Ashley Cole raccoglie un pallone in area e lo spazza via con tutta la sua forza, tutto il Barcellona è salito ad attaccare e si è dimenticato Fernando Torres, che parte da dietro la metà campo ed in posizione regolare si presenta davanti a Valdes, lo salta ed insacca a porta vuota. Segna "El Nino" Torres, come al solito vera bestia nera degli azulgrana. Finisce 2-2 un match pazzesco, passa il Chelsea, eliminato il Barcellona, la squadra imbattibile, la migliore al mondo: incredibile come i Blues abbiano fatto gol sia in Inghilterra che in Spagna sempre nei recuperi, sempre facendo catenaccio e sfruttando il 100% delle palle-gol avute, ancora più incredibile il fatto che il Barça abbia colpito un totale di due pali, due traverse, sbagliato un rigore, sprecato un numero impressionante di occasioni. Gli uomini di Di Matteo, in inferiorità numerica, hanno tenuto. E se per 180 minuti di gara Messi non è stato il sovrano, il Barcellona non è stato, almeno per una notte, l'impero più grande.

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