28.7.12

Hertha Berlino-Juventus 0-2

Matri si riscopre bomber. Juve-Hertha 2-0
E' la prima amichevole di livello internazionale per la Juventus, che scende in campo per dimenticare almeno per un po' il momento buio che si sta vivendo a causa dei deferimenti che hanno colpito Conte, Bonucci e Pepe. Si gioca in casa dell'Hertha Berlino, squadra che l'anno scorso è retrocessa in Bundesliga 2 perdendo i play-out; l'arena è l'Olympiastadion, quello che ospitò ai Mondiali 2006 la gloriosa finale tra Italia-Francia.

L'Hertha, nel corso della partita, dimostra di essere più in forma della Juventus, nonostante la notevole differenza tecnica; in effetti il campionato tedesco comincia tra pochi giorni. La Juve scende in campo con Storari in porta, difesa inedita con Lucio, Masi e Lichtsteiner, trio di centrocampo costituito da Asamoah, Marrone e Vidal, larghi rispettivamente a sinistra ed a destra De Ceglie e Padoin. In attacco giostrano Matri e Quagliarella. Come già detto, i tedeschi si rendono più volte pericolosi nel primo tempo, in particolare con Allagui: il giocatore tunisino trova la prima volta la deviazione di un difensore col destro, impegna Storari in corner di testa e sfiora ancora il gol in tuffo di testa. La palla-gol più clamorosa è però casuale, con Ndjeng che mette un cross mal calibrato, il portiere calcola non perfettamente la traiettoria, così la palla sbatte sulla traversa. Al 20', però, la Juve segna all'unica conclusione della prima frazione: gran servizio di Vidal per Matri, che con freddezza dribbla il portiere e poi, da posizione defilata, la piazza a fil di palo. E' 0-1 Juve, per il resto del primo tempo non si registrano particolari occasioni: i bianconeri amministrano ma non si rendono pericolosi, l'Hertha è più reattivo ma non riesce a creare ulteriori pericoli. La brutta notizia per Conte è il lieve infortunio rimediato da Paolo De Ceglie, capitano all'occasione, che esce al 22': non è nulla di grave. Nel secondo tempo i tedeschi continuano a correre, a pressare, mettendo in difficoltà la Juve, che inserisce altri giovani della Primavera (Rugani, Bouy, Appelt, Boakye, Untersee) ed una faccia "nuova": quella di Milos Krasic, che in attesa di trovare una destinazione dà buoni segni sul campo. Nel finale di primo tempo si registra anche una lieve distorsione alla caviglia per Lucio, che dice di voler restare in campo ma alla fine non ce la fa: anche qui nulla di grave.
Passiamo al match; il copione non cambia, la Juve è poco attiva nonostante ogni tanto riesca a rendersi pericolosa con delle incursioni. Ci prova due volte Vidal da fuori area, di cui una su punizione, ma senza risultato. Le palle-gol migliori per la squadra di Berlino sono ancora nel gioco aereo: è bravo Storari a bloccare lo staccio di Ben Sahar da due passi, ma poi lo stesso Ben Sahar, nel finale, si divora incredibilmente il pari mandando la sfera sul palo con un'incornata ravvicinata. Alla Juve va più che bene, tanto che i Campioni d'Italia trovano al 90', al secondo tiro in porta, lo 0-2: grande azione palla a terra degli uomini di Conte, alla fine sponda di Boakye per Krasic, che calcia da fuori area e trova un gol strepitoso piazzando la palla all'incrocio dei pali. Davvero una risposta eccellente da parte del serbo, che forse non servirà a convincere l'allenatore, ma sicuramente così la Furia Serba si mette in mostra di fronte alle squadre che lo trattano.

Si conclude così, la Juventus espugna 0-2 l'Olympiastadion battendo l'Hertha Berlino, a segno Alessandro Matri nel primo tempo e Milos Krasic nel secondo.

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