20.9.12

Champions League 2012/2013, prima giornata Girone E: Chelsea-Juventus

Quagliarella la piazza sotto le gambe di Cech
Sono passati ben tre anni dall'ultima apparizione della Juventus nella Champions League; all'epoca ci fu una violenta sconfitta per 1-4, in casa, contro il Bayern Monaco, che costò l'eliminazione sin dalla fase a gironi. Oggi, i neo-Campioni d'Italia tornano nell'Europa che conta, e davanti c'è il Chelsea, vincitore del titolo l'anno scorso. Si gioca nello stadio londinese di Stamford Bridge, naturalmente.


Le scelte di Antonio Conte, o di Massimo Carrera (se preferite), sono quelle della 'formazione tipo', con il solito 3-5-2: in porta l'insostituibile Buffon, trio difensivo con Barzagli, Bonucci e Chiellini. Largo a sinistra fa il suo esordio nella competizione Asamoah, così come Lichtsteiner a destra. A centrocampo regnano Marchisio, Pirlo e Vidal, in attacco scelto il duo Vucinic-Giovinco.
Questi invece gli uomini di Roberto Di Matteo, che scendono in campo con il 4-2-3-1: Cech tra i pali, terzini Ivanovic e Ashley Cole, David Luiz e capitan Terry centrali. Davanti alla difesa ci sono Lampard e Mikel; a destra Ramires, al centro il giovane Oscar (preferito a Juan Mata, che sembrava il favorito), a sinistra l'altro gioiello, Hazard. Unica punta è Torres.

Dopo un inizio spavaldo, il Chelsea comincia ad impostare il match in maniera più coperta e difensiva, è quindi la Juventus a fare la partita, con i Campioni d'Europa che faticano abbastanza ad impostare, ma diventano seriamente temibili quando ripartono in velocità, sfruttando i guizzi di Hazard e Oscar soprattutto. Dopo un paio di situazioni insidiose in area bianconera, la prima vera occasione per la Juve arriva al 21': viene premiato l'inserimento di Marchisio, che però esegue un controllo troppo lungo, e quindi quando il talento italiano va a calciare trova solo il portiere Cech in uscita bassa. La Juve comincia ad alzare un po' il ritmo, anche se non è facile perforare la difesa degli inglesi, con Giovinco che fatica ad imponersi in mezzo a due colossi come Terry e Luiz; soprattutto il vero problema è la marcatura ad uomo, strettissima, di Oscar su Pirlo, seguito come un ombra dal giovane brasiliano. Pochi minuti dopo arriva la seconda palla-gol, ancora più ghiotta, per la Juve: Vidal recupera un buon pallone e riparte in contropiede, poi imbuca sulla destra Vucinic, che si presenta in area ma al momento del tiro colpisce male, con la sfera che esce di un soffio sul primo palo. Al 31', però, arriva la doccia fredda. Possesso sui 20 metri per Oscar, che non ci pensa due volte e conclude con il destro, la palla sarebbe terminata fuori se non ci fosse stata la sfortunata deviazione di Bonucci con il collo del piede, traiettoria che inganna Buffon: 1-0 Chelsea, seppur immeritato. E' sempre esagerato, ma questa volta bellissimo, il raddoppio dei Blues, che arriva dopo soli due minuti: al 33' servizio al limite dell'area per Oscar, il brasiliano si libera splendidamente con un tocco e poi inventa un tiro meraviglioso all'incrocio dei pali in girata, niente da fare per l'estremo difensore, ancora incolpevole. Uno-due terribile del Chelsea, doppietta di Oscar, Stamford Bridge è una bolgia: duplice vantaggio non pienamente meritato, ma c'è da dire che il secondo gol è una delizia per gli occhi. Dall'altra parte, però, c'è la Juventus, una grandissima squadra, che non demorde e continua a provarci; tentativo di Vidal dalla distanza, mancino che termina di poco alto sulla traversa. Al 38' i bianconeri trovano meritatamente la rete che rimette tutto in discussione: Marchisio trova al limite dell'area Arturo Vidal, che se la mette sul sinistro eludendo l'intervento dei difensori e calcia, questa volta il mancino è chirurgico all'angolino opposto, niente da fare per Petr Cech e 2-1. Primo gol in Champions all'esordio per il cileno, per lui è anche il terzo gol stagionale (il primo su azione, dopo i rigori al Napoli in Supercoppa ed all'Udinese in campionato). Davvero invidiabile il cuore di questo giocatore, che si era fatto male alla caviglia dieci minuti prima, è voluto rimanere in campo, zoppica vistosamente sul destro, ma riesce comunque a segnare. Il primo tempo finisce così, dopo una punizione a lato di poco battuta da Pirlo. Nella ripresa la Juve appare più determinata a trovare il gol del pareggio, anche se il Chelsea si copre bene e quando riparte crea dei problemi. Ci prova Ivanovic dalla distanza, ottimo Gigi Buffon in allungo a mettere in calcio d'angolo, poco dopo è ancora il portiere juventino a ribattere sulla punizione potente di Franck Lampard. E' vero che gli ospiti spingono, ma senza riuscire ad impegnare Cech: due le conclusioni a lato di Giovinco, prima su punizione e poi da poco fuori area; ci prova anche Marchisio, uno dei migliori in campo, ma la diagonale perfetta di David Luiz evita quello che probabilmente sarebbe stato un gol. Il tempo scorre, la palla non entra, la Juve comincia a perdere lucidità. Al 78' il Chelsea va ad un passo dal colpo del k.o, con Hazard che chiude l'uno-due servendo in area Mata, lo spagnolo stoppa la sfera e calcia sul primo palo, illusione del gol con il pallone che va solo sull'esterno della rete. Ed allora, "gol mangiato, gol subito" è uno dei motti del calcio. All'80' arriva finalmente il 2-2: un immenso Claudio Marchisio va ad imbeccare il subentrato Fabio Quagliarella in profondità, il centravanti napoletano se la porta avanti, guarda Cech e lo infila freddamente sotto le gambe. Il pareggio arriva dall'uomo più inaspettato, mandato a sorpresa in campo da Carrera (anche per lui è il primo gol in Champions all'esordio). Ma non finisce qui: siamo all'87' quando Quagliarella rischia di mandare in frantumi il Chelsea, grandissima girata di sinistro dal limite dell'area, tutti seguono lentamente la palla che però va a sbattere sull'incrocio dei pali e non entra. Negli ultimi minuti c'è l'assalto finale del Chelsea, ma non basta, finisce 2-2.

La Juve strappa un punto a Stamford Bridge, un pareggio meritatissimo, con Quagliarella che ha avuto un impatto devastante sul match, avendo tirato due volte, trovando un gol ed un legno, rischiando di firmare una rimonta storica. Il Chelsea ha giocato bene, con la sorpresa Oscar, mossa azzeccata quella di Di Matteo, che lo ha schierato dal primo minuto al posto di Mata.

Nell'altra sfida lo Shakhtar Donetsk batte 2-0 il Nordsjaelland ed è in testa con 3 punti (doppietta di Mkhitaryan).

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