4.10.12

Champions League 2012/2013, seconda giornata Girone C: Zenit San Pietroburgo-Milan

Il "Piccolo Faraone" diventa sempre più grande
Dopo il deludente pareggio interno contro l'Anderlecht, il Milan vuole i tre punti in casa dello Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, avversario alquanto insipido che però, come il club italiano, ha iniziato male la stagione rispetto agli standard di quella precedente. Si gioca allo Stadion Petrovskij di San Pietroburgo, in Russia ovviamente.


Allegri si affida al 4-2-3-1: Abbiati a difesa dei pali, Abate ed Antonini sulle fasce, Bonera e Zapata centrali, Montolivo e De Jong mediani, poi il trio El Shaarawy-Boateng-Emanuelson dietro all'unica punta Bojan.

Questa invece la formazione di Spalletti: Malafeev in porta, Anyukov, Hubocan, Lombaerts e Criscito costituiscono il quartetto difensivo, Fayzulin, Shirokov e Witsel a centrocampo con Hulk e Bystrov che accompagnano l'unica punta Kerzhakov.

Inizia meglio il Milan, che mette in campo un approccio giusto e domina fin dai primi minuti la partita; subito ci prova Boateng da fuori area, palla alta sulla traversa. Al 5' altro squillo rossonero con El Shaarawy che dribbla abilmente due avversari e poi serve Bojan, lo spagnolo calcia in porta trovando la buona parata del portiere Malafeev. La prima opportunità per lo Zenit arriva al 10', con Zapata che rinvia male, Bystrov ne approfitta per tentare la fortuna dalla distanza, pallone alto però. Al 13', poi, il Milan trova il gol dello 0-1: Urby Emanuelson tira direttamente da calcio di punizione, sfortunata la deviazione del difensore con la sfera che cambia completamente traiettoria, inganna l'incolpevole Malafeev e finisce in rete. Passano due minuti ed ancora l'olandese ha l'occasione per raddoppiare, ma sciupa un ottimo cross di Antonini mandando il pallone fuori di poco. Non c'è problema, perché al 16' lo 0-2 è servito da Stephan El Shaarawy, in uno strepitoso momento di forma: il 'Piccolo Faraone' salta con facilità diversi avversari, si presenta in area ed infila l'estremo difensore con freddezza, primo gol in Champions per il giovane talento ex Padova (5 gol nelle ultime 4 gare giocate per lui). Prova a reagire lo Zenit, anche se la prima palla-gol c'è al 23', con la conclusione di Kerzhakov da posizione favorevole che esce di poco a lato; subito dopo tiro-cross di Hulk, respinge bene il portiere Abbiati, un minuto dopo ancora Hulk calcia di potenza ma non trova la porta, palla sul fondo. Sale ancora la pressione dei padroni di casa: al 32' è Bystrov che arriva al limite dell'area ma poi spreca l'occasione mancando di precisione. Due minuti dopo è eccezionale Abbiati, che salva i suoi: bolide di Hulk, ribatte l'estremo difensore, poi colpo di testa di Shirokov sul quale ancora il portiere si supera. Passa poco ed arriva un'altra grande palla-gol per l'undici di Spalletti, con Hubocan che incorna sul traversone di Hulk su punizione, superlativo Abbiati ancora una volta. Dopo l'ennesimo tiro bloccato dal portiere sulla bordata di Hulk, proprio Hulk sigla l'1-2 che riapre il match allo scadere del primo tempo (47'): Shirokov trova il brasiliano in area, l'ex Porto spara un'altra cannonata che stavolta varca la linea di porta. Finisce così il primo tempo, e la ripresa comincia come peggio non potrebbe per il Milan: corner di Hulk per la zuccata di Roman Shirokov, il russo approfitta dell'errore di Abbiati e fa 2-2 al 49'. Lo Zenit riacchiappa una partita che sembrava finita dopo solo un quarto d'ora. La squadra di Massimiliano Allegri non si disunisce però. Dopo un tiro centrale di Bojan Krkic, al 54' grande occasione per Kevin Prince Boateng, che di testa la schiaccia sul secondo palo ma non trova lo specchio per pochissimo. Poco dopo rispondono i russi con Witsel che ha spazio per calciare pericolosamente, il belga non inquadra la porta però. Il Milan ora fatica più del previsto a fare suo l'incontro, lo Zenit prende coraggio; al 72' ci prova Pazzini, bella girata ma la palla è sul fondo. Poi, al 75', il guizzo che cambia il corso della partita: cross basso dalla destra a cercare 'il Pazzo', che non arriva così il pallone viene deviato da Hubocan, che era in marcatura su di lui, tocco sfortunato che beffa Malafeev. Autogol del difensore e 2-3 ad un quarto d'ora dalla fine. Lo Zenit, nei minuti finali, si riversa in avanti, ma l'occasione più ghiotta viene salvata da un prodigio del solito Abbiati: all'82' Anyukov calcia al volo da fuori area, palla indirizzata all'angolino ma il portiere rossonero vola a mettere il pallone in calcio d'angolo. Pochi minuti dopo Hulk si accentra dopo aver battuto velocemente un angolo, poi tenta un tiro a rientrare col sinistro ma colpisce in precaria condizione d'equilibrio, niente di fatto. L'ultimo brivido per il Milan è al 92', con Criscito che tenta la conclusione disperata in extremis ma manda il pallone fuori; infine, un minuto dopo, El Shaarawy prova a timbrare il raddoppio con un bel destro a giro, ma non trova la porta.

Il triplice fischio dell'arbitro sancisce il 2-3 del Milan sul campo dello Zenit, una partita che dopo il doppio vantaggio sembrava troppo facile, e che dopo il pareggio russo sembrava rovinata, ed invece alla fine i tre punti sono arrivati. Il club milanese è in seconda posizione nel Gruppo C con 4 punti, dietro al Malaga con 6; l'Anderlecht è terzo a quota 1, lo Zenit rimane ultimo a 0.

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