21.11.12

Champions League 2012/2013, quinta giornata Girone E: Juventus-Chelsea

Quagliarella si gode lo stadio
che urla il suo nome al gol dell'1-0
Quattro punti in due partite, questo serve alla Juventus per qualificarsi (matematicamente e senza guardare i risultati altrui) agli ottavi di finale. Certo, le avversarie non sono poi tanto morbide: ora subito il Chelsea campione in carica, poi lo Shakhtar Donetsk in Ucraina, la vera rivelazione di questa Champions. Lo Juventus Stadium di Torino è una bolgia: l'impresa è possibile.

La Juventus conferma come al solito il 3-5-2 preferito di Antonio Conte: Buffon a difesa della porta, Chiellini, Bonucci e Barzagli costituiscono la retroguardia, sulla fascia destra torna Lichtsteiner, sulla corsia sinistra c'è Asamoah, mentre al centro troviamo i soliti Marchisio, Pirlo e Vidal; in attacco scelta la coppia Vucinic-Quagliarella.

Roberto Di Matteo, invece, schiera il Chelsea in maniera abbastanza insolita, ovvero senza una punta di ruolo in campo (una specie di 4-3-2-1): Cech in porta, Cahill e David Luiz in difesa, Ivanovic e Ashley Cole sono i terzini, Azpilicueta, Obi Mikel e Ramires a centrocampo, poi Juan Mata ed Hazard giostrano dietro ad Oscar, che sembra essere il più avanzato dei tre, nonostante nel corso del match si scambino spesso di posizione. In fase difensiva diventa quasi un 5-4-1 con Ivanovic centrale e Azpilicueta terzino.

Sin dai primi minuti è una grande Juve, che è molto aggressiva e non lascia respiro al Chelsea: al 2' colpo di testa di Lichtsteiner sul traversone di Asamoah, blocca sicuro il portiere Cech. Passa un minuto e l'esterno svizzero ha una clamorosa palla-gol: bella triangolazione in area della Juve che si conclude con il cross di Vucinic sul secondo palo ancora per Lichtsteiner, che devia il pallone ad un metro dalla porta ma trova l'incredibile miracolo di Petr Cech con la palla che poi sbatte sul palo ma non entra. Il Chelsea prova a reagire con una conclusione dalla distanza di Ivanovic, velleitaria e sul fondo. Invece all'8' c'è la prima vera occasione anche per gli ospiti: splendido contropiede portato da Oscar, che dribbla in velocità Barzagli e Bonucci prima di mettere in porta Hazard, il belga si fa ipnotizzare dall'estremo difensore Buffon, prodigioso nella parata in corner. Dopo quest'opportunità si fa un po' coraggio il Chelsea, che rimane comunque ad aspettare; al quarto d'ora bello schema da calcio d'angolo della Juve con Vucinic che gioca la sfera per il tiro di Marchisio, ottima risposta in angolo di Cech. Ci prova Quagliarella da posizione defilata, blocca a terra il portiere ceco, attento anche sul bel tentativo da fuori area di Vucinic, che si era liberato con una finta del marcatore. Alla mezz'ora botta e risposta: prima Ramires calcia da posizione insidiosa ma non trova la porta, sul ribaltamento di fronte Asamoah sbaglia il controllo che lo avrebbe messo a tu per tu col portiere. Al 35' grande chance per il Chelsea: contropiede con Oscar che viene servito in area, il brasiliano rientra ottimamente sul destro, prepara la conclusione ma arriva uno strepitoso Bonucci a chiudere in scivolata. E quindi, al 38', si porta meritatamente in vantaggio la Juve: Pirlo recupera palla sulla trequarti, la porta e poi prova la botta, sulla traiettoria si intromette Fabio Quagliarella, che spiazza Cech con l'interno sinistro e segna il terzo gol in Champions League. La fotocopia di ciò successo con la Lazio, con la differenza che lì Marchetti era stato straordinario nell'intervento. Passa un minuto e per poco non arriva il raddoppio: Asamoah salta Ivanovic che non lo tiene, il cross del ghanese viene deviato forse da Lichtsteiner (c'era una mischia al limite dell'area piccola), fatto sta che la palla sta per rotolare in rete non fosse per Cole, che riesce a salvare sulla linea. Sulla ripartenza che ne scaturisce i londinesi sfiorano il pari con Hazard che imbecca in area Juan Mata, superlativo ancora Buffon che la blocca lì sul tentativo dello spagnolo. E dopo le conclusioni imprecise di Oscar e Ramires, finisce un primo tempo intensissimo. Nella ripresa i padroni di casa cominciano alla grande: tiro improbabile di Vucinic (sul fondo), conclusione da fuori di Vidal, blocca Cech a terra. Il Chelsea è in difficoltà: al 49' sempre il montenegrino reclama un rigore per trattenuta di Cole, l'arbitro lascia correre. Poi serie di occasioni per la Juve: Quagliarella col destro spalle alla porta, blocca il portiere, poi Pirlo da fuori, ancora Cech in tuffo a mettere in angolo, e poi la più clamorosa ancora per Quagliarella, che viene lanciato in area e prova a saltare l'estremo difensore, che non si fa sorprendere e salva in extremis. Al 61', dunque, è inevitabile il raddoppio bianconero: Asamoah corre sulla sinistra, poi mette un intelligente palla a rimorchio per Arturo Vidal, il cileno la piazza e trova il 2-0 complice una deviazione di Ramires. Impazzisce lo Juventus Stadium, i Campioni d'Italia stanno schiacciando i Campioni d'Europa. Prova ad arrivare la reazione degli inglesi, non troppo convinta però: la Juve chiude bene tutti gli spazi e si rende pericolosa anche in fase offensiva. Al 74' clamorosa occasione sciupata per il possibile tris: Caceres mette il pallone basso per Mirko Vucinic, che incredibilmente, da due passi, spara alto sulla traversa divorandosi il quarto centro stagionale. La squadra di Di Matteo, negli ultimi minuti, è ultra-offensiva e prova il tutto per tutto, la Juve rischia ma trova spazi enormi in contropiede. I torinesi sono fortunati all'83', quando Oscar scivola al limite dell'area dopo essersi liberato per la conclusione. Sofferenza negli ultimi minuti per la Juventus, che però, al 91', punisce in contropiede: Vidal imbecca in profondità Sebastian Giovinco, che infila Cech in uscita spericolata con un tocco astuto, la palla rotola lentamente in rete ed è il 3-0.

Non c'è più tempo, apoteosi bianconera. La Juventus travolge i Campioni d'Europa del Chelsea 3-0, i 'Blues' rischiano addirittura di uscire dal Girone E (nel quale partivano da favoriti) dato che ora la Juve è seconda con 9 punti, dietro allo Shakhtar a quota 10, e gli inglesi sono solo a 7. Gli juventini possono stare abbastanza tranquilli non solo perché in Ucraina hanno due risultati su tre, ma anche perché lo Shakhtar è aritmeticamente agli ottavi e potrebbe non tirarla troppo.

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