6.12.12

Champions League 2012/2013, sesta giornata Girone C: Milan-Zenit San Pietroburgo

Segna Danny: lo Zenit esce a testa alta
dalla Champions ma rimane in Europa
Per il Milan è una partita di poco conto, dove comunque si deve fare bella figura; non si può dire lo stesso per lo Zenit San Pietroburgo, che non deve ottenere meno punti dell'Anderlecht (impegnato sul campo del Malaga) se vuole accontentarsi almeno dei sedicesimi di finale dell'Europa League, dato che il passaggio del turno nel Girone C è già definito e riguarda Malaga (primo) e Milan appunto (secondo). Tutto questo dallo Stadio Giuseppe Meazza in San Siro di Milano.

Massimiliano Allegri conferma il 4-3-3 delle ultime settimane per il suo Milan: in porta torna Abbiati, De Sciglio e l'inutilizzato Mesbah sulle fasce laterali, Acerbi e Zapata centrali di difesa; Flamini, Ambrosini ed Emanuelson a centrocampo, davanti il tridente Bojan-Pazzini-Boateng.

Questo invece l'undici scelto da Luciano Spalletti: Zenit con un modulo simile, Malafeev tra i pali, poi Hubocan, Lombaerts, Bruno Alves e Anyukov costituiscono la retroguardia, a centrocampo Shirokov e Denisov supportano il più avanzato Witsel, infine Danny e Semak ai lati della punta 'sperimentale' Hulk.

Al 4' può già recriminare il Milan: sul pallone buttato in area da Ambrosini, Pazzini prova a difenderlo ma viene travolto da Witsel, l'arbitro non concede il calcio di rigore che ci poteva stare. Il primo guizzo dello Zenit arriva due minuti dopo con il traversone di Hubocan verso la testa di Hulk, stacco che non inquadra la porta. Tentativo del Milan con la conclusione dalla distanza di Emanuelson, deviazione e corner; risponde lo Zenit che ci prova da fuori area con Semak, palla distante dal bersaglio. Al 22' buona occasione per i milanesi con il calcio d'angolo battuto per la testa di Pazzini, poi la sfera giunge a Zapata, deviazione alta sulla traversa. Tiro insidioso di Emanuelson ancora, sempre sul fondo; il Milan spinge ma non riesce a pungere, e dopo un'incornata malriuscita a Mesbah, arriva il gol che non t'aspetti. Il club di San Pietroburgo si porta in vantaggio con il capitano Danny, capace di approfittare di una distrazione della difesa milanista per calciare col destro insaccando il pallone in rete, con i centrali del Milan che sono andati troppo morbidi su un rimpallo in area di rigore. La squadra di Allegri non ci sta e cerca la reazione con la rovesciata tentata da Bojan Krkic, fuori di poco; prima della fine della prima frazione, gran botta di Flamini, risponde come può il portiere avversario Malafeev. E, dopo un'ultima zuccata imprecisa di Pazzini, arriva il duplice fischio del direttore di gara, formazioni a riposo. Milan che non meriterebbe di stare sotto, e lo conferma anche al 53': Boateng serve bene Pazzini, che anticipa tutti ma trova l'ottimo intervento dell'estremo difensore. Conclusione velleitaria di Flamini dalla distanza, così come quella di Semak, bloccata facilmente dal portiere Abbiati; sul ribaltamento di fronte opportunità sciupata dal Milan con il solito Giampaolo Pazzini, che ci mette la testa sul cross di Emanuelson ma non trova la porta. Un minuto dopo non ha esito migliore la botta di Bojan da posizione siderale. Oramai i rossoneri calciano quasi solo dalla distanza, considerando che gli uomini di Spalletti si difendono con ordine, cercando di tenere il gol di Danny che significherebbe Europa League. Al 74' si conferma la serata no del 'Pazzo', che non riesce a ribadire dentro la palla dopo la chiusura momentanea di Lombaerts su Bojan; solo angolo. I rossoneri continuano a spingere, ma lo fanno con poca precisione e senza incidere: all'83' palla-gol per il nuovo entrato Robinho, tiro a giro che termina a lato di pochissimo rispetto al palo. Aumenta la pressione offensiva il Milan: ancora tentativo dei padroni di casa con Stephan El Shaarawy, anche lui subentrato in campo, ancora poca mira però. Lo Zenit è tutto rinchiuso in area di rigore, nemmeno riparte, ma tiene: Milan in avanti con Bojan Krkic, blocca Malafeev; poi, nel terzo minuto di recupero, si fanno rivedere in fase offensiva i russi, che vanno addirittura vicini al raddoppio. In contropiede sono sbilanciati i lombardi e dunque lo Zenit entra in area con Zyryanov, conclusione bloccata strepitosamente da Abbiati, che evita l'immeritato 0-2 ospite; e dopo l'ultimo guizzo senza risultato di El Shaarawy, finisce qui.

A nulla è servito l'assedio finale del Milan, che avrebbe sicuramente meritato di concludere la fase a gironi almeno con un punto: 0-1 beffardo. Lo Zenit San Pietroburgo, d'altro canto, approfitta dell'errore difensivo degli avversari nel primo tempo per segnare con Danny, il gol del capitano tra l'altro si rivela decisivo (inutile il 2-2 tra Malaga ed Anderlecht, che finisce in ultima posizione) perché porta i russi almeno ai sedicesimi di finale d'Europa League.

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