17.12.12

Mondiale per Club 2012: il riassunto e la finale

'El Barbaro' Guerrero in azione contro David Luiz
Si tratta della nona edizione del Mondiale per Club (che possiamo definire la vecchia "Coppa Intercontinentale), competizione organizzata dalla FIFA annualmente, alla quale partecipano sette squadre. Esse sono nientemeno che le vincitrici delle rispettive Champions League, e quest'anno sono: il Chelsea per l'UEFA (Europa), il Corinthians per la CONMEBOL (Sudamerica), il Monterrey per la CONCACAF (America settentrionale e centrale), l'Ulsan Hyundai per l'AFC (Asia), l'Auckland City per l'OFC (Oceania) e l'Al-Ahly per la CAF (Africa). Queste sono solo sei, poiché la settima è la squadra vincitrice del campionato del Paese ospitante la competizione: quest'anno (per il secondo consecutivo) esso è il Giappone, dunque la settima partecipante è il Sanfrecce Hiroshima, per la prima volta Campione di Giappone lo scorso anno.

C'è da dire che tutte le sfide si sono svolte, ad alternanza, negli stadi di Toyota e Yokohama (qui anche la finale e quella per il terzo posto).
La prima sfida svoltasi è stata quella tra Sanfrecce e Auckland, valevole come play-off per accedere ai quarti di finale: hanno vinto i giapponesi 1-0, grazie al gol siglato da Toshihiro Aoyama al 66'. Dunque arriviamoci ai quarti, dove stavolta i padroni di casa si arrendono all'Al-Ahly per 1-2: la rete di Sato (32') pareggia quella di Hamdy (15'), ma non basta perché al 57' è Mohamed Aboutrika a regalare il passaggio del turno agli africani. Nell'altro quarto il Monterrey marcia sull'Ulsan 1-3: apre Corona al 9', dilaga Delgado con una doppietta (77' e 84'), rendendo di fatto inutile la realizzazione di Lee Keun-Ho per i coreani all'88'.

Assistiamo dunque all'incontro per il quinto posto tra le due perdenti, Sanfrecce e Ulsan, entrambe le asiatiche e quindi dell'AFC. Al 17' i coreani passano con l'autogol di Mizumoto, ma a quel punto i padroni di casa trovano la rimonta con il timbro di Yamagishi al 35' e la doppietta di Hisato Sato (56' e 72'); nel finale, al 95', inutile il gol di Lee Yong che fissa il 3-2 definitivo.

Ma andiamo oltre: lo stesso giorno ci sono le semifinali. La prima finalista è il Corinthians, che batte 1-0 l'Al-Ahly, decide Paolo Guerrero al 30', lo stesso giocatore che l'anno scorso abbiamo ammirato in Copa America con la maglia della Nazionale peruviana (nonché capocannoniere della competizione sudamericana). Dall'altra parte del tabellone si qualifica, come previsto, il Chelsea: 3-1 al Monterrey, capace di segnare solo con De Nigris al 91' dopo le firme di Juan Mata (17') e Fernando Torres (46') e il tris sigillato dall'autorete di Chavez subito dopo, al 48'.

Entriamo nella zona calda: prima, però, la finale per il terzo posto tra Al-Ahly e Monterrey. Sono proprio i messicani che salgono sul podio con un 2-0, deciso dai soliti Corona e Delgado.

E finalmente c'è la finale. Da una parte il Corinthians, già vincitore nella prima edizione del torneo nel 2000, quando la FIFA volle fare una 'sperimentazione' in Brasile, per poi istituire definitivamente il Mondiale per Club solo nel 2005, dall'altra il Chelsea, alla sua prima partecipazione considerando anche che quella dello scorso anno era la prima Champions vinta dai londinesi nella loro storia.

Questo il 4-2-3-1 di Benitez per il Chelsea: Cech in porta, Ivanovic e Ashley Cole sulle fasce con David Luiz e Cahill in mezzo, poi Ramires e capitan Lampard a centrocampo, infine Moses, Mata e Hazard dietro all'unica punta Torres.

Modulo identico per la squadra di Tite: Cassio tra i pali, Alessandro (il capitano) e Fabio Santos nel ruolo di terzini con Chicao e Paulo André come centrali; Ralf e Paulinho in mediana, dietro a Emerson, Danilo e Henrique che supportano il centravanti Guerrero. Curioso che 9 titolari su 11 siano brasiliani, contando anche la panchina (di 12 elementi) arriviamo a 20 brasiliani su 23 calciatori totali (di cui 22 sudamericani, infatti solo Emerson viene dal Qatar, in Asia, mentre Guerrero è peruviano e Martinez argentino).

Subito un'occasione colossale per il Chelsea: corner per lo stacco di Cahill, un difensore respinge, l'inglese arriva nuovamente sul pallone e calcia a botta sicura ma trova il miracolo mostruoso del portiere Cassio. Si sveglia il Corinthians, che lascia il pallino del gioco agli avversari ma si rende molto pericoloso: imbucata di Guerrero per Emerson, che dai 20 metri calcia alto sulla traversa; poco dopo sempre l'attaccante sguscia in area e serve sempre il qatariano, che da posizione defilata centra in pieno il palo esterno. Il primo tempo si conclude con la bella conclusione al volo, dal limite dell'area, di Mata: blocca a terra l'estremo difensore. Nella ripresa ancora Chelsea vicino al vantaggio: stavolta lo spagnolo serve l'assist in area per l'inserimento di Hazard, che cerca di beffare un insuperabile Cassio, ottimo a sventare la minaccia con i piedi. Poi, al 69', la doccia fredda: Danilo semina il panico in area di rigore, tiro salvato strepitosamente da Cahill in scivolata, la palla si impenna e arriva dove c'è Paolo Guerrero, che non sbaglia e di testa la mette dentro a porta spalancata, eludendo l'intervento di tre difensori appostati sulla linea. La reazione 'Blues' non è granché, traversone troppo lento di Mata e Torres non riesce ad impattare la sfera con forza. Nel finale la squadra di Benitez fa di tutto per non pareggiare: clamorosa la chance per 'El Nino' Torres, che si ritrova il pallone a pochi metri dalla porta dopo un rimpallo in area ma calcia incredibilmente addosso a un prodigioso Cassio, da fare santo subito per i tifosi della 'Paulista'. E dopo un ultima occasione sfortunata (Torres la mette dentro di testa ma stavolta è in posizione irregolare) arriva il triplice fischio: impresa inaspettata del Corinthians, che si laurea Campione del Mondo battendo 1-0 il Chelsea. Decisivo il timbro, a 20' dalla fine, del 'Barbaro' Guerrero, abile rapinatore d'area su una palla capitata lì quasi per caso.

Alla fine è questa la classifica del Mondiale per Club 2012: 1° il Corinthians (Brasile) campione, 2° il Chelsea (Inghilterra) finalista perdente, bronzo per il Monterrey (Messico), l'Al-Ahly (Arabia Saudita) rimane fuori dal podio, 5° il Sanfrecce Hiroshima (Giappone), 6° il club coreano dell'Ulsan Hyundai, finisce ultimo l'Auckland City (Australia), che di fatto ha giocato solo i play-off persi.

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