15.2.13

Champions League 2012/2013, andata ottavi di finale: Celtic Glasgow-Juventus

Claudio Marchisio re al Celtic Park
Dopo il sorteggio benevolo, la Juventus vuole confermare i pronostici anche sul campo: finalmente si aprono gli ottavi di finale della UEFA Champions League. Di fronte c'è il Celtic Glasgow, che sta dominando il campionato scozzese e che in casa, quest'anno, non ha mai perso. Al Celtic Park di Glasgow, arena veramente meravigliosa, nella storia solo un'italiana è passata: il Milan, più di 40 anni fa.


Cominciamo con l'undici del Celtic, schierato dall'allenatore Neil Lennon con un tradizionale 4-4-2: Forster in porta, Emilio Izaguirre, Ambrose, Wilson e Lustig a comporre il quartetto difensivo, poi Mulgrew e Forrest esterni con Wanyama e capitan Brown in mezzo, la coppa offensiva è Hooper-Commons.

Solito 3-5-2 invece per la Juve di Antonio Conte: Buffon tra i pali, Caceres accompagna Bonucci e Barzagli in retroguardia, Vidal e Marchisio ai fianchi di Pirlo con Lichtsteiner e Peluso sulle fasce, Matri confermato titolare in attacco accanto a Vucinic.

Il Celtic è comunque una squadra da non sottovalutare, che corre e pressa molto e che privilegia il gioco aereo. Subito al 2' gran botta di Wanyama dalla distanza, il portiere Buffon devia la sfera in calcio d'angolo; passa un minuto e, quasi all'improvviso, la Juve si porta già in vantaggio. Grande lancio di Peluso, all'esordio nelle coppe europee, buca clamorosamente l'intervento Ambrose, ne approfitta Matri che con un tocco anticipa l'uscita del portiere, un difensore salva sulla linea in scivolata ma arriva Marchisio a ribadire in rete. A dir la verità, il gol viene successivamente assegnato ad Alessandro Matri, dato che il pallone era già entrato al momento del tackle scivolato. Primo centro europeo per lui. Il Celtic prova a reagire: ci prova Commons, blocca sicuro Buffon. I padroni di casa, però, soffrono molto quando la Juve gioca in velocità: all'8' altro traversone di Peluso, dall'altra parte tenta l'acrobazia Marchisio ma non inquadra lo specchio; dall'altra parte tentativo velleitario di Mulgrew. E' una bellissima partita, lo stadio incoraggia la sua squadra che praticamente continua a calciare a ripetizione: al 10' ancora Commons da fuori area, ma ancora Buffon para bene. Al quarto d'ora prima vera palla-gol per il Celtic, cross di Izaguirre per l'arrivo di Commons, volé che termina alta sulla traversa; al 23' ennesima conclusione da distanza siderale, stavolta di Hooper, sempre l'estremo difensore. Due minuti dopo si rifà vedere la formazione di Conte, con Vucinic che scatta e brucia sul tempo il portiere avversario Forster, ma a quel punto è defilatissimo e non può calciare, cerca l'assist per Marchisio che viene però murato. I ritmi, piano piano, si abbassano inevitabilmente: spettacolare rovesciata a centro-area di Commons, il migliore dei suoi, la palla esce di un soffio sul palo con Buffon immobile. Spingono ancora gli uomini di Lennon: al 37' corner per lo stacco di Wanyama, poca precisione. Il primo tempo si chiude con l'ennesimo destro di Commons, Buffon è attento. Nella ripresa il Celtic, che ha corso tantissimo nella prima frazione, cala ma la Juve continua a giocare lasciando il pallino agli avversari, tuttavia senza rischiare: di fatto gli unici tiri degli scozzesi sono da fuori o comunque poco insidiosi. Al 62', invece, arriva un'occasione colossale per il Celtic: pallone in area, è tutto solo Ambrose che può riscattare l'errore ad inizio gara ma colpisce incredibilmente male e blocca Buffon. Poco dopo opportunità anche per i bianconeri: corre sulla sinistra un ottimo Peluso, servizio a rimorchio per Vucinic, tiro piazzato che sembrava vincente ma il difensore mura decisivamente. Con il passare dei minuti si fanno sempre meno potenti le avanzate del club di Glasgow, la Juve controlla senza eccessive difficoltà e sa essere letale, tanto che al 77' arriva il raddoppio: splendido tocco di Matri a liberare Claudio Marchisio, finta a dribblare Brown e conclusione sul primo palo per il 2-0. I biancoverdi crollano, la Juve a differenza del solito è spietata, cinica: all'83' arriva il tris. Inguardabile ancora una volta Ambrose (peggiore in campo), che perde palla sulla sua trequarti, Marchisio deve solo appoggiare per Mirko Vucinic che è freddo e batte Forster per lo 0-3. Nel finale c'è tempo anche per l'esordio di Anelka in maglia juventina, finisce qui.

La Juventus, con una strepitosa prova di forza, trionfa 0-3 al Celtic Park, eguagliando il Milan. Sofferenza sì, ma sempre la lucidità che contraddistingue una grande squadra. I britannici pagano un errore madornale del proprio tecnico: ovvero quello di schierare Ambrose, un giocatore che solo due giorni prima aveva vinto la Coppa d'Africa con la Nigeria, che aveva esultato e festeggiato, non può avere la concentrazione necessaria. Il risultato: due gol regalati agli avversari, che ringraziano e chiudono (a meno di clamorosi ribaltoni) il discorso qualificazione.

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