17.3.13

Champions League 2012/2013, ritorno ottavi di finale: Barcellona-Milan

Messi fa il fenomeno, remuntada Barça
Dopo l'impresa di San Siro (cliccate qui per saperne di più), con la vittoria per 2-0 griffata da Boateng e Muntari, il Milan vuole ripetere tutto ciò ben fatto all'andata anche al Camp Nou, casa del Barcellona dei fenomeni. Ma non sarà facile...


Già, perché naturalmente il Barcellona partirà subito all'offensiva, con il 4-3-3 scelto da Jordi Roura: Valdes tra i pali, Daniel Alves, Piqué, Mascherano e Jordi Alba compongono la retroguardia; Busquets, Xavi e Iniesta sono i tre di centrocampo mentre in avanti, assieme all'intoccabile Messi, ci sono Pedro e Villa.

Modulo speculare per il Milan di Massimiliano Allegri: in porta va Abbiati, Abate e Constant sono i terzini mentre Mexes e Zapata i centrali; Flamini, Ambrosini e Montolivo costituiscono il reparto centrale, con Boateng, Niang ed El Shaarawy in avanti.

Inizia immediatamente il tiki-take del Barcellona, con il Milan che è tutto chiuso dietro. Sarebbe importante non subire il primo gol subito, ed invece i blaugrana trovano, al 5', già l'1-0: tanti scambi rapidi al limite dell'area, l'ultimo è di Xavi per Lionel Messi, che si aggiusta il pallone sul mancino e con velocità impressionante la piazza all'incrocio dei pali. Una magia fantastica dell'argentino sblocca il match, e adesso è dura per gli ospiti. Il Milan prova a reagire in contropiede, ma per il resto è vero catenaccio: ci prova in modo velleitario El Shaarawy, nessun problema per il portiere Valdes. Dall'altra parte l'arbitro Kassai non concede un rigore che sembrava abbastanza netto al Barcellona: servizio in area per l'inserimento di Pedro, letteralmente travolto da dietro da Abate, ma il direttore di gara non se ne avviene. Due minuti dopo sponda di Messi per la botta da fuori area di Iniesta, l'estremo difensore Abbiati devia sulla traversa, arriva proprio La Pulce che non inquadra lo specchio di testa; al 17' Xavi calcia potentemente dalla distanza, volo di Abbiati che mette in angolo. E' un assedio. Tentativi in successione da una parte di Pedro e Dani Alves, dall'altra di El Shaarawy, ma tutti con poca precisione. Al 38' il Milan si mangia le mani: su un rilancio della retroguardia, clamoroso sbandamento difensivo di Mascherano, che buca l'intervento mandando in porta Niang, il giovane centravanti potrebbe metterla dentro ma spara incredibilmente sul palo; gli errori si pagano, nel calcio è così. Ed infatti, al 40', il Barça trova l'inevitabile raddoppio: Ambrosini perde una palla terrificante nella propria trequarti, Iniesta non perde tempo e verticalizza per Leo Messi, controllo e sinistro chirurgico all'angolino per il 2-0. Un F-E-N-O-M-E-N-O. Finisce il primo tempo, il Barcellona sta asfaltando il Milan, che però ha avuto quella pazzesca opportunità con Niang, che avrebbe chiuso il discorso una volta per tutte. La ripresa comincia con un altro spunto splendido di Messi, accelerazione improvvisa che termina con il sinistro ad incrociare, stavolta la tiene Abbiati; la formazione di Allegri si vede solo con una rovesciata tentata da Boateng, senza mira. E allora quella di Roura non perdona e fa 3-0: al 55' secondo assist di giornata di Xavi, la palla è per David Villa in area, 'El Guaje' prende la mira e col sinistro la mette sul secondo palo. Così passa il Barcellona, il Milan è momentaneamente fuori. Ancora Messi ha fame di tripletta, ma stavolta manda alto sulla traversa; dall'altra parte i rossoneri devono per forza reagire, ma lo fanno con poca convinzione, con un tacco improvvisato da Flamini respinto da Mascherano. Ma nell'ultimo quarto d'ora i rossoneri si svegliano e mettono in campo le ultime forze, per trovare il gol che vorrebbe dire qualificazione; buona chance per Muntari, che al momento di entrare in area viene murato decisivamente dalla difesa. All'82' ottimo guizzo di Bojan, che arriva sul fondo e la mette per Robinho, la conclusione sarebbe vincente ma respinge in extremis Jordi Alba. Forse trasale adesso un po' di paura per i padroni di casa, dopo un incontro pienamente dominata: a far fuori ogni dubbio, però, ci pensa il Milan stesso, che al 92' si complica la vita. Erano saliti anche i difensori per un calcio di punizione, fatto sta che i milanesi lo battono in modo inguardabile e inspiegabile mandando in contropiede gli spagnoli, i quali con pochi tocchi vanno in porta con Jordi Alba, tocco di giustezza sotto le gambe di Abbiati per il 4-0. L'assist è stavolta di Sanchez.

E dunque un Barcellona paradisiaco con un Messi divino annienta il Milan con un ineccepibile poker. Nonostante i rossoneri possano recriminare per l'incredibile palla-gol sciupata da Niang, essa non è un alibi: troppo poco è stato costruito nei 90 minuti e oltre, alla fine ha vinto la squadra più forte. Con il giocatore più forte.

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