9.3.13

Champions League 2012/2013, ritorno ottavi di finale: Manchester United-Real Madrid

Cristiano Ronaldo si scusa con i suoi
ex tifosi dopo il gol realizzato
L'ottavo più atteso ha finalmente luogo all'Old Trafford di Manchester, una sfida che vede contro due dei più grandi club europei: il Manchester United, che nella gara d'andata è uscito indenne dal Bernabeu (1-1 il risultato con le reti di Welbeck e Ronaldo, cliccate qui per saperne di più) e il Real Madrid, che è chiamato a un risultato positivo per passare il turno.


A sorpresa, Sir Alex Ferguson lascia fuori Rooney dall'undici iniziale, schierando il suo United con un 4-2-3-1: De Gea in porta, Rafael ed Evra come terzini e Ferdinand e Vidic centrali; Cleverley e Carrick sono i mediani, con Giggs, Welbeck e Nani dietro a Van Persie.

Stesso modulo per il Real di José Mourinho: Diego Lopez tra i pali, Varane, Sergio Ramos, Arbeloa e Coentrao in retroguardia, Khedira e Xabi Alonso a centrocampo; la punta Higuain è supportata dai trequartisti Di Maria, Ozil e Ronaldo.

In questi primi minuti di gioco, è il Real Madrid che giustamente cerca di controllare il match, creando la prima occasione al 12': Higuain entra in area e va col destro, la palla esce di un soffio sull'incrocio dei pali. Risponde il Manchester United con Giggs (alla presenza numero 1000 da professionista) che apre bene per Van Persie, l'olandese ci prova al volo ma è decisiva la deviazione in scivolata di Ramos; adesso sono i padroni di casa che crescono e sembrano sopportare bene le offensive avversarie. Al 21' grande palla-gol per lo United: corner in area per la zuccata di Vidic, il pallone sbatte incredibilmente sul palo prima del successivo fuorigioco fischiato a Welbeck, che aveva provato inutilmente a ribadire in rete; i ritmi sono veramente alti. Dall'altra parte insidioso il Real con il tentativo di Ronaldo, mura in extremis la retroguardia; poco dopo calcio d'angolo di Ozil per lo stacco di Khedira, facile il blocco del portiere De Gea. Passata la mezz'ora, super chance sempre per gli ospiti: Higuain entra in area ma è strepitosa l'uscita sul pallone da parte dell'estremo difensore; ribaltamento di fronte con la conclusione potente da fuori area di Van Persie, si oppone il portiere Diego Lopez, arriva Welbeck che calcia in ribattuta ma trova la risposta ancora dei suoi guantoni. Con il passare dei minuti, il ritmo si abbassa leggermente: c'è ancora tempo, al 45', per l'ultima botta dalla distanza di Ronaldo, manca però la precisione. Si va all'intervallo a reti inviolate. La ripresa non poteva iniziare meglio per il Manchester, che al 48' si porta in vantaggio: doppio rimpallo in area, con la difesa che si salva in scivolata sia su Welbeck che su Van Persie a botta sicura, la sfera arriva a Nani, che la rimette in mezzo, tocca impercettibilmente Welbeck ma la deviazione "vincente" è quella di Sergio Ramos, che sbaglia porta e firma l'autogol dell'1-0. Esplode l'Old Trafford per il vantaggio dei 'Red Devils', che a questo punto sono veramente vicini al passaggio del turno. Sembra andar tutto bene per lo United, ma al 56' si scatena il pandemonio: Nani entra in maniera scomposta a gamba alta su Arbeloa, colpendolo non gravemente sul petto. L'arbitro turco Cakir ci pensa e, tra lo stupore generale e l'incredulità dello stesso Nani, estrae il cartellino rosso diretto: un'espulsione veramente assurda e insensata, il portoghese aveva semplicemente commesso un fallo in gioco pericoloso senza la minima cattiveria, stava guardando solo il pallone che cadeva e il tocco non avviene neanche con i tacchetti. Ma ormai il danno è fatto, la partita è condizionata; comincia così il dominio del Real Madrid, che assedia gli avversari ridotti in 10. Al 62' clamorosa opportunità per la formazione di Mourinho: la palla arriva a Higuain, che da pochi metri colpisce di testa ma, incredibilmente, sbuca dal nulla Rafael che la toglie dalla porta precisamente sulla linea; dall'altra parte Van Persie scarica il tiro dal limite dell'area, la tiene a terra, con un sussulto, Diego Lopez. Ma alla fine, inevitabilmente, il Real trova l'1-1: è il 66' quando Luka Modric controlla un buon pallone dai 20-25 metri, se lo porta sul destro e, avendo spazio, lascia partire un missile che si infrange sul palo prima di entrare, con qualche piccola responsabilità di De Gea. Si mette male per la squadra di Ferguson, che come se non bastasse subisce il colpo e... l'1-2: al 69' Ozil libera con un tacco Higuain in area, l'argentino mette un cross rasoterra sul secondo palo, arriva Cristiano Ronaldo in scivolata per il vantaggio degli spagnoli, che adesso sono ai quarti. Ammutolito lo stadio nel giro di tre minuti. Nonostante lo svantaggio quasi irrecuperabile e l'uomo in meno, il Manchester United non si arrende e continua ad attaccare con il cuore, l'orgoglio; l'incornata di Welbeck viene bloccata facilmente da Diego Lopez. All'81' in avanti sempre gli inglesi con i tentativi di Welbeck prima e Carrick poi, mura la difesa; poco dopo angolo ben battuto per lo stacco dello stesso Carrick, para in tuffo ancora Diego Lopez. Non si arrende il Manchester: Van Persie viene contrastato dall'uscita del portiere, la palla arriva a Rooney che cerca la girata volante ma non inquadra lo specchio (85'). I minuti scorrono, è quasi fatta per le 'Merengues': due conclusioni da distanza siderale di Ronaldo vengono bloccate senza difficoltà dall'estremo difensore; nel recupero ci sono altre emozioni. Il Real Madrid sfiora il raddoppio con Kakà, che centra in pieno il palo da posizione defilata, dopo il servizio di Modric; al 92' azione personale di C.R.7, la fucilata è salvata da De Gea. Dall'altra parte britannici pericolosi con il colpo di testa imperioso di Vidic, prodigioso ancora una volta Diego Lopez in allungo sulla sinistra; l'ultima opportunità della partita è per i blancos, ma il tiro-cross di Ronaldo viene messo in angolo dal portiere.

Arriva il triplice fischio, che sancisce la vittoria in rimonta del Real Madrid, 1-2 sul Manchester United, che aveva accarezzato per diverso tempo il sogno dei quarti di finali, poi svanito sotto i gol dei madridisti. Rimane comunque un incontro pesantemente condizionato dall'arbitraggio, palesemente cambiato dopo l'espulsione assurda di Nani.

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